TESTI CRITICI SELEZIONATI

Gillo Dorfles

1993

“Giuliana Cunéaz ha una profonda e nativa sensibilità per gli incontri e le contaminazioni con la natura e le cose: un’innata amorevolezza per certi materiali, una costante attenzione per certi contrasti materici, per certe ubicazioni paesaggistiche…L’artista ha afferrato l’importanza che riveste una rappresentazione “dal vero” e “dal vivo” d’un evento o di un distretto corporeo provvisto dei suoi ritmi, delle sue funzioni, dei suoi “palpiti vitali”; e questo secondo un’angolatura molto più partecipe e riguardosa di quanto non accadesse nei tanti casi di Body Art (Gina Pane, Gunther Brus, Vito Acconci ecc.) dove la corporeità era straziata, oltraggiata, vilipesa o smaccatamente esibita… Mi permetto di giudicare quest’opera come messaggera d’una nuova e in buona parte inedita presa di coscienza circa il destino dell’arte visiva ai nostri giorni, e forse in quelli d’un prossimo futuro”.

(da In Corporea Mente, edizione Regione Autonoma Valle d’Aosta)